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lunedì 10 ottobre 2011

Con una doppietta di Ragusa e un goal di Rizzato gli amaranto spazzano via il Bari 

Reggina, la “Fabbrica del goal” ha riaperto i cancelli

REGGIO CALABRIA - La “Fabbrica del goal” continua a produrre attaccanti in serie. L’ultimo prototipo ha il volto sbarazzino di Antonino Ragusa (nella foto). È lui a stendere il Bari. È lui ad allontanare i fantasmi che aleggiavano sulla panchina di Breda: un punto nelle ultime tre giornate. Serviva una scossa, uno scatto d’orgoglio, serviva una vittoria per i riannodare i fili col recente passato. Riecco, a tratti, la Reggina d’inizio stagione, quella capace di segnare goal a grappoli.
Anche il Bari ne esce con le ossa rotte. La sua rincorsa al vertice subisce un brusca frenata, complice una difesa ballerina e un portiere (Lamanna) in serata no. L’avvio dell’estremo difensore pugliese è da incubo, il tiro cross di Rizzato è il grimaldello che fa saltare subito i piani di Torrente.
Cinque minuti e il Bari è già sotto. La gara si mette subito in discesa per la Reggina che al gran galà della 9a giornata, si presenta con un abito stravagante: c’è Nicolas Viola in mezzo al campo a dettare i tempi, accanto a lui si rivede Rizzo. Ma la vera novità è lì davanti dove per la prima volta in questa stagione trova spazio Ragusa. Né Campagnacci, né Ceravolo. Stavolta tocca all’ex salernitano far coppia con Bonazzoli. Una scelta rischiosa ma che si rivelerà vincente.
Sì, perché dopo la solita dormita difensiva, che consente al Bari di riacciuffare subito il pareggio grazie ad una rasoiata di Marotta, la Reggina, nonostante il terreno pesante ed una svista clamorosa del signor Tozzi che sorvola su una trattenuta in area di Ragusa, si riprende la partita. E al tramonto della prima frazione trova il goal del nuovo sorpasso. A mettere la freccia, ci pensa proprio Ragusa che sfrutta alla perfezione un cross di Rizzato e inchioda così Lamanna. Il Bari accusa il colpo ma in chiusura della prima frazione rimette il naso fuori e per poco non riagguanta il pari.
Pari che i pugliese sfiorano anche nella ripresa quando né Marotta, né De Paula trovano lo specchio della porta da buona posizione. Sono gli ultimi sussulti di un Bari che all’improvviso stacca la spina e si consegna ad una Reggina che in contropiede adesso va che è un piacere. Missiroli sfrutta alla perfezione gli spazi concessi e al 16° regala a Ragusa un pallone che il pupillo di Breda trasforma in goal dopo una finta che manda al bar un difensore. È il sigillo ad una serata indimenticabile per l’attaccante. È il goal che di fatto chiude la partita. Una partita che la Reggina gestisce senza affanni fino al traguardo.
L’unica nota stonata, l’infortunio di Campagnacci che appena entrato si procura un guaio muscolare. Poi tocca a Ceravolo sfiorare il poker proprio sui titoli di coda. Breda respira. La Reggina è tornata, grazie anche al nuovo prototipo della “Fabbrica del Goal”.
Andrea Ripepi
Lunedì 10 ottobre 2011

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